Project Avalon intervista Simon Parkes, che parla del futuro della Terra e l’influenza di alcune razze aliene

Questa intervista è stata pubblicata il giorno 11 maggio 2014  ed è stata organizzata dal Progetto Avalon. Simon Parkes, ha avuto molteplici contatti ed esperienze con extraterrestri, ed è da tempo un rispettato membro del Forum di Avalon.

parkes_matides L’intervista, (con sottotitoli in Italiano) ha avuto luogo a casa di Simon Parkes il 15 Dicembre 2013, è stata realizzata da Karelia, moderatrice di Avalon. Le domande sono state preparate e fornite da membri del forum di Avalon, e sono state riordinate per chiarezza nella forma finale. Il fondatore di Avalon Bill Ryan, via Skype, ha fatto alcune sue domande alla fine.

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(Questa è una trattazione avanzata di argomenti poco noti al grande pubblico. Per chi non avesse mai affrontato il tema, suggeriamo di studiare testi o video di David Icke, Salvador Freixedo, Inelia Benz, Zecharias Sitchin, Robert Dean, Gregg Braden).

 

 Simon Parkes discute ampiamente:

– il futuro della Terra

– le influenze di alcune razze aliene come le Mantidi e Rettiliani

– la nostra responsabilità individuale e le opportunità che ci attendono

– il ruolo degli Illuminati e altri Controllori Globali

– la storia del nostro pianeta

… e molti molti altri argomenti

 

 

Parkes è un membro di Avalon molto attivo, nell’area riservata ai membri, dove risponde a svariate domande regolarmente.

Testo completo in italiano dell’intervista (file PDF)

Fonte:
segnidalcielo.it

 

 

Il mondo perduto esiste: è sotto la Cina e ha sistema climatico indipendente

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Nella provincia cinese di Chongqing un gruppo di quindici speleologi e fotografi, ha scoperto quello che oseremmo definire un mondo perduto. Una grotta così vasta, da generare un proprio sistema meteorologico, con nubi, pioggia e nebbie intrappolate nel suo interno.

Una vera e propria meraviglia della natura che ad oggi era stata ipotizzata soltanto da romanzi e pellicole cinematografiche. “Il complesso di grotte, a dire la verità, era già stato utilizzato da alcuni minatori che, tuttavia, non l’avevano accuratamente esplorato“, ha riferito lo speleologo Robbie Shone a capo del progetto. Tutta la struttura misura 51.000 metri quadrati, dispone di fonti d’acqua con tanto di vegetazione, enormi stalattiti e stalagmiti. L’ingresso della grotta si trova in una piccola fenditura nelle rocce del Niubizi Tian Keng, un monte coperto da una vegetazione fittissima, non lontano dal piccolo villaggio rurale di Ranjiagou. La lunga esplorazione ha anche portato alla luce laghi e fiumi sotterranei, profondi crepacci e piscine naturali.

 

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Ci è voluto circa un mese per esplorare tutti i corridoi in profondità che non avevano mai visto la luce sino ad ora. Il team, sbalordito da tanta bellezza, ha avuto l’onore di essere la prima squadra a mettere piede in una caverna sino ad ora inesplorata, dove, tuttavia, i pericoli potevano essere dietro l’angolo. Ma ciò che ha davvero stupìto gli speleologi è stata la scoperta di un vero e proprio sistema climatico indipendente, capace di generare nubi e piogge. “Non avevamo mai visto nulla di simile prima d’ora all’interno di una grotta“, affermano i ricercatori. Le nubi spesse e le nebbie si bloccano nella metà superiore, dove rimangono intrappolate e non possono fuoriuscire a causa del piccolo passaggio presente a 250 metri dal suolo.

 

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Tuttavia, è bene ricordarlo, il sistema di grotte scoperte non è l’unico ad avere vere e proprie nubi nel suo interno, dovute alla condensazione dell’aria umida a contatto con temperature più fredde, ma questo è probabilmente quello più vasto, dove talvolta si verificano vere e proprie precipitazioni. Il complesso misura 51.000 metri quadrati, la maggior parte dei quali accessibili, mentre alcune aree richiedono lunghe nuotate in profondità per accedervi. Altre ancora, richiedono discese verticali attraverso le pareti della struttura. Un’escursione molto difficile e adatta a personale qualificato, dal momento che le grandi piogge di superficie potrebbero allagare facilmente l’ambiente dotato di un ampio drenaggio.

 

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La scoperta fa sognare il team, che ora spera di esplorare altri luoghi sotterranei ad oggi inesplorati. “Dove potremmo effettuare queste straordinarie scoperte, se non sulla Terra?”, si domandano i ricercatori. Di certo, questa scoperta fornisce ulteriori conferme, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto sia straordinario il pianeta sul quale viviamo. Le viscere della terra ci riavvicinano alle storie scritte nei romanzi di fantascienza, da sempre considerati come semplice immaginazione. Ma mai, come ora, il mondo perduto è divenuto realtà.

 

 

Fonte:

http://noiegliextraterrestri.blogspot.ch/