La NASA manomette i veri colori di Marte! – 24 Settembre 2013

Il pianeta Marte è anche chiamato il pianeta rosso per via dell’abbondanza di ossido di ferro presente nelle sue rocce superficiali. E’ il colore che ci fanno vedere anche le immagini della Nasa. Fin troppo rosso, il cielo è invece descritto come essere giallognolo-marroncino. Tra gli astrofili si stanno facendo strada dubbi circa l’autenticità cromatica delle immagini ufficiali.

Innanzitutto, perchè il pianeta ripreso da telescopi amatoriali non sembra così rossiccio come nelle fotografie della Nasa? Anzi, appare con venature di verde e azzurro?

La teoria dei colori artefatti, con cui verrebbe dipinto il pianeta, sarebbe in accordo con le immagini che mostrano macchie scure di vegetazione (Foreste marziane) e calotte di un qualche ghiaccio di colore azzurrognolo (Climatologia del Pianeta Rosso).

Ecco alcuni esempi di foto comparate:

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Zone molto scure appaiono evidenti anche nelle foto delle sonde, specie nella zona equatoriale, senza che vi sia fornita spiegazione convincente.

Se esistono su Marte esseri vegetali capaci di fotosintesi clorofilliana, cioè ossigeno nell’aria, il cielo non dovrebbe apparire giallastro come nelle foto che i vari robottini mandati sulla superficie ci inviano.

Del resto, la presenza di tanto ossido nelle rocce superficiali potrebbe suggerire che una discreta quantità di ossigeno molecolare (azzurro) sia presente nell’aria marziana. Oltre che per la ricombinazione della CO2 e altri composti dell’ossigeno che costituiscono per oltre il 95% l’atmosfera.

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Anche immagini prese dal telescopio spaziale Huble contengono il colore blu (sopra) nell’atmosfera di Marte altrimenti assente nelle foto più conosciute (sotto).

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Si può ipotizzare che se l’intento della astronomia canonica è nascondere la presenza di vita su Marte, l’ente spaziale americano possa avere alterato tramite filtri i veri colori del pianeta. Gli astronomi dovrebbero spiegare l’origine del colore azzurro del cielo marziano.

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Perche’ il terreno a sinistra è così pesantemente rossastro?

Numerosi studi effettuati sulle fotografie inviate dai centri di acquisizione sembrano essere state “alterate”, come per nascondere i toni verdi-azzurri che metterebbero in crisi gli scienziati intenti a convincere la popolazione che Marte è un pianeta morto, semplicemente un freddo e rosso deserto roccioso. La Nasa spesso definisce in “falsi colori” certe fotografie rossastre di Marte mentre sui libri e giornali la falsità dei colori viene omessa.

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Comparazione tra colori dell’atmosfera terrestre e marziana ripresa da Hubble

Così come non viene precisato il motivo per cui le fotocamere a bordo di numerose sonde operano solo in colori alterati da filtri o addirittura in bianco e nero (!) come nel caso della sonda Rosetta.

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Ci sono fotografie scattate dal “lander” del primo Viking del 1976 che mostrano chiaramente toni di blu, basta analizzare le immagini con un qualsiasi software grafico, se uno non si fida del proprio monitor.

Ogni tanto emergono fotografie che sembrano realistiche le quali portano a anche una tematica poco discussa: il fatto che la luce sulla superficie marziana deve essere simile se non superiore a quella che illumina la superficie della Terra. Infatti, il pianeta rosso si trova circa 80 milioni di km più lontano dal Sole del nostro (ma ci sono solo 50 milioni di km tra il suo perielio e il nostro afelio) quindi, essendo la sua atmosfera molto meno spessa, una maggiore percentuale di luce dovrebbe raggiungere il suolo. La fotografia sotto mostra probabilmente l’autentico paesaggio marziano.

I veri colori di Marte (Viking 1). Giornata luminosa, cielo biancazzurro e suolo di un colore simile alle omologhe recco nostrane.

I veri colori di Marte (Viking 1). Giornata luminosa, cielo biancazzurro e suolo di un colore simile alle omologhe recco nostrane.

Se avete modo di osservare direttamente Marte con un telescopio fate voi la prova colore!

 

Fonti:
http://pianetax.wordpress.com/veri-colori-di-marte/
http://terrarealtime.blogspot.it/
http://ununiverso.altervista.org/