Chi ha scelto i tuoi genitori?

genitori-figli

di Barbara Gagliano

Si, lo so. E’ capitato anche a te ed è stato duro accettarlo. Molti di noi passano buona parte della propria vita biasimando i propri genitori per gli sbagli che immancabilmente si sono ripercossi sulle nostre vite; sbagli che ci hanno fatto continuamente oscillare tra quello che avremmo potuto essere e che invece non siamo diventati a quello che siamo e che non avremmo voluto essere; ci lamentiamo di non aver fatto nulla di male per meritarci di tutto ciò e, oltretutto, non abbiamo neanche chiesto di essere messi al mondo. Li odiamo, li rimproveriamo, rinfacciamo loro tutto quello che non ci hanno dato e forse un po’ a tutti (chi più, chi meno) sarà capitato di chiedersi se la cicogna non avesse sbagliato indirizzo al momento del recapito.

Ma come stanno veramente le cose? Chi sceglie per noi i nostri genitori al momento della nascita? Se ci dicessero che abbiamo scelto noi stessi i nostri genitori, come cambierebbe il nostro modo di pensare?

Beh, immancabilmente, per chi è estraneo a tale argomento, questo nuovo paradigma ribalterebbe completamente la situazione.

Concordo con la teoria secondo la quale siamo noi a scegliere i nostri genitori. Le lezioni che apprendiamo sembrano combaciare perfettamente con le loro debolezze. Siamo venuti al mondo per imparare lezioni specifiche, necessarie per la nostra evoluzione spirituale. Nel momento in cui decidiamo di incarnarci ci guardiamo intorno alla ricerca della coppia di genitori che rispecchierà i nostri schemi. Così, in realtà, i genitori che abbiamo scelto in questa vita sono una perfetta coppia di esperti di ciò che abbiamo scelto di imparare. Quando cresciamo, tendiamo a puntare il dito contro di loro accusandoli ma in realtà siamo stati noi a sceglierli.

bambino-aeroplano

 

La presa di responsabilità

Innanzitutto, il primo passo interiore che ci viene chiesto una volta presa consapevolezza di aver scelto i nostri genitori, ci impone una profonda presa di responsabilità di fronte a questa realtà: non possiamo più scaricare su qualcun altro la responsabilità per quello che abbiamo dovuto attraversare, per i nostri fallimenti, i nostri problemi, i nostri schemi e via dicendo. Riprendendoci indietro la responsabilità di tutto ciò, ci riprendiamo anche il nostro potere: il potere di cambiare le situazioni che non ci vanno più bene e guarendo noi stessi aiuteremo anche i nostri cari a rimarginare le ferite degli stessi schemi che si portano dietro.

 

Il perdono

Guardare i nostri genitori con nuovi occhi, comprendere che le loro debolezze sono le nostre stesse debolezze, consapevolizzare che nonostante tutto hanno fatto del loro meglio per allevarci in base alla comprensione, alla consapevolezza e alla conoscenza di cui disponevano, ci conduce immancabilmente al perdono verso di loro e, forse, anche verso noi stessi. Il perdono nei loro confronti non solo ci libera dal peso che ci siamo portati dietro in chissà quanti anni di affanni, ma ci permette anche di poter instaurare un rapporto migliore con i nostri genitori e, di conseguenza, anche con i nostri figli.

relazione-genitori-figli

 

Il non-attaccamento

Maturare dentro di noi la consapevolezza di aver scelto i nostri genitori ci conduce, oltretutto, a guardare anche i nostri figli con occhi nuovi. I nostri figli non ci appartengono, non siamo noi che abbiamo scelto di metterli al mondo, ma siamo solo i “custodi” di meravigliose creature che ci hanno scelto come canali d’amore per entrare a far parte di questa umanità.

Questa nuova consapevolezza ci permette non solo di sgravarci dalla responsabilità della loro scelta di essere venuti al mondo ma ci permette anche di amarli nel giusto modo, sgombri da attaccamenti ed aspettative.

☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼☼

Sui figli
di Kahlil Gibran

E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.

Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s’attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell’Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell’arco.

 

Fonte:
www.ildiscodifesto.it